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Giardini
Rapp, Bressanone
Il
posto è meraviglioso, tranquillo e pieno di turisti
discreti. siamo al centro della Val d' Isarco, in una amena conca soleggiata, circondata da maestose vette, alla confluenza del fiume Isarco e della Rienza, sorge
questa città più che millenaria : Bressanone. Questa storica cittadina, circondata dallo splendido scenario delle Dolomiti, è tuttora al centro della vita artistica e culturale dell'Alto
Adige. Passeggiando per il centro storico si possono percorrere i famosi portici, andando alla scoperta di pittoreschi angoli e scorci, si può visitare il museo con i suoi tesori artistici oppure ammirare il famoso ed imponente Duomo con il celebre chiostro romanico ed i suoi splendidi affreschi gotici . I viali ed i parchi che circondano la cittá vecchia invitano alla sosta ed al riposo; il paesaggio circostante è dominato da vigneti e frutteti carichi di frutti in
questo periodo autunnale. Ad ogni passo la storia è realtà viva.
Bressanone, una tappa obbligata per gli amici di arte
e cultura. gironzolando per i portici ci si imbatte
nei caratteristici negozietti, ricchi di souvenir , di
cartoline e di oggetti prodotti dall'artigianato
locale.
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Secondo la storia, Bressanone appare nell’anno 901 con la donazione del podere reale "
Prichsna " al vescovo Zaccaria di Sabiona da parte di Re Luigi,
" il Fanciullo ". In questo modo egli esaudì il desiderio dei vescovi di Sabiona, i quali da molto tempo cercavano di spostare la loro residenza dall’irraggiungibile acrocoro di Sabiona in una zona più praticabile. Il podere di "
Prichsna” era situato su un pendio alla confluenza dell’
Isarco e del Rienza e le sue terre e boschi
Fiume
Rienza, Bressanone
si estendevano lontano, oltre la conca della valle di Bressanone. L’atto di donazione porta il sigillo reale e la data del 13 Settembre 901.
Nel 990 la residenza vescovile venne definitivamente spostata dall’acrocoro di Sabiona a Bressanone. La posizione favorevole, sul punto d’incontro tra la strada del Brennero e quella della Val Punteria, diede origine ad un vasto centro abitato. Il vescovo Heriward fece iniziare la costruzione del muro di cinta
( 1017-1022 ) e dell’area del duomo, che è stata terminata sotto Hartwig
( 1022-1039 ). Il completamento del muro intorno al duomo coincise con un altro importante evento: l’imperatore Corrado II nel 1027 donò ai vescovi di Bressanone le contee della Val d’
Isarco e della Valle dell’ Inn, quale feudi imperiali, con lo scopo di garantire la via dell’imperatore e della corona verso Roma. In questo modo i vescovi divennero principi imperiali ai quali, nel 1091, venne subordinata anche la Val
Pusteria. Intorno al 1150 sorse infine l’effettivo muro della città, visibile ancora oggi soprattutto a nord e ad ovest. Larghi fossati a nord e ad ovest e torri fortificate a sud proteggevano il centro residenziale di forma quadrata. Bressanone era diventata una città, una delle più antiche del Tirolo di lingua tedesca a nord ed a sud del Brennero.
Quasi per 8 secoli i vescovi-principi di Bressanone furono fedeli vassalli dell’imperatore del Sacro Romano Impero Tedesco. Essi proteggevano le strade militari più importanti a sud e offrivano ai loro feudatari sulla via verso Roma un sicuro punto d’appoggio. Per questa ragione gli imperatori miravano particolarmente a rendere più forte il potere dei vescovi di Bressanone.
Dalla schiera dei vescovi-principi di Bressanone emerge Nikolaus von Kues, chiamato Cusano. Nato a Kues sulla Mosella nel 1401 come Nikolaus Krebs, figlio di un ricco vignaiolo e navigatore, riunì in sé sapere universale e forza spirituale. Quando nel 1450 divenne vescovo di Bressanone, le sue rigide interpretazioni della fede e del diritto portarono a sanguinosi scontri con il principe regnante, il conte del Tirolo, Sigismondo d’Asburgo. Cusano, il quale incitava invano riforme della chiesa, morì nel 1464 in Italia e fu seppellito a Roma.
Fino all’inizio del 19° secolo Bressanone fu caratterizzata dalla severa reggenza dei suoi signori vescovili. La vita pubblica veniva regolata da ordinamenti dell’antico libro di diritto municipale del 1380. Intorno al 1410 venne aggiunta un’ordinanza del sindaco nella quale venivano definiti i pieni poteri del sindaco, eletto ogni anno liberamente. Questo diritto municipale fu rinnovato alla fine del 16° secolo.
Bressanone,
Foto del 1836font>
Nel 1595 la commissione cittadina fu elevata a Giunta Comunale.
Nel 1603 entrò in vigore un più ampio diritto municipale che rimase valido fino al 1805.
Nel 1803 la secolarizzazione pose fine all’era vescovile, cosa che danneggiò gravemente la città. Nella prima metà del 19° secolo essa dovette entrare in contatto con una vita economica e culturale completamente diversa. Nella seconda parte del 19° secolo, il rilancio della città venne preceduto da un suo rafforzamento religioso e culturale. Famosi vescovi di Bressanone crearono scuole di formazione per le nuove generazioni di sacerdoti. Il seminario sacerdotale ed il seminario maschile vescovile
" Vincentium ” portarono il nome di Bressanone, quale centro di produzione spirituale, oltre i confini del paese.
All’inizio del 20° secolo, sotto Otto Von Guggenberg, tranquillo e lungimirante sindaco, vennero creati i presupposti che trasformarono la città in centro termale. In quegli anni inoltre la città venne provvista di corrente elettrica e di una rete idrica esemplare. Già nel 1867 Bressanone disponeva di un collegamento ferroviario sulla strada del Brennero.
Nel 1964, con la realizzazione della nuova diocesi di
Bolzano - Bressanone, la città perse il suo significato di centro ecclesiastico dell’Alto Adige. In questo modo si concluse il capitolo millenario della storia di Bressanone, che continua a vivere solo grazie alla residenza vescovile, le cui sale sono state adibite a museo, e ad altri significativi monumenti artistici della città. Bressanone è tuttora fortemente pregna di spiritualità ed è ritenuta in tutta la provincia, un centro importante per il commercio, i servizi ed il turismo.
Verso
le 12:30 ci siamo recati in un " maso " alle
porte della città, consigliatoci da un abitante del
luogo, per gustare le specialita Alto Atesine a base
di wurstel, crauti, canederli, pane nero e quant'altro
offriva la città in fatto di piatti caratteristici,
abbondantemente innaffiati con un bel vino rosso
locale. Alle
18:30, quì fq notte molto presto, abbiamo ripreso
l'autostrada dirigendoci verso Trento. Uscita a Trento
Nord, passando per Gardolo
siamo arrivati a casa alle 19:30. Cena leggera, i crauti gridavano
vendetta nei nostri stomaci, subito a nanna
ripromettendoci di visitare un altro meraviglioso
posto in questa incantevole regione.
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