Vacanze Settembrine Quinto Giorno 14/09/2001         

Quinto giorno di escursioni, oggi la giornata è coperta e il cielo minaccia di piovere, bisogna attrezzarsi con abiti e scarpe adatte. Ingresso in autostrada , ore 10:00 a.m, a Trento Nord con uscita dopo 30 minuti circa a Ora.


 

Costo del tratto autostradale Trento Ora 3500 £. Usciti si prosegue spediti, la nostra prossima destinazione è Cavalese.


Il paese di Moena

Prima tappa a Moena, denominata la "fata delle Dolomiti". Da un punto di vista geografico e fino ad un certo punto anche linguistico si potrebbe assegnare il paese alla Val di Fassa; ma la sua appartenenza alla diocesi di Trento (mentre Fassa era di Bressanone) e alla Magbifica Comunità lo ha da secoli legato alla Val di Fiemme. Molti alberghi e pensioni, ville e appartamenti sorti negli ultimi decenni sono segno dell'apprezzamento che il paese gode presso turisti da vicino e lontano. Le vecchie case rustiche originali stanno scomparendo in questo villaggio che intanto è cresciuto a più di 2000 abitanti. Situato a 1184 metri sopra il livello del mare alla confluenza dei rivi di San Pellegrino e di Costalunga, Moena segna l'inizio del paesaggio dolomitico vero e proprio con vista del Catinaccio, del Latemar e del gruppo del Sassolungo sullo sfondo. Dai pendii ripidi salutano gli abitanti di Medil e Penia alla destra e di Somèda alla sinistra della valle.


Altra veduta di Moena

La Grande chiesa parrocchiale di San Vigilio, menzionata già nell'anno 1034 domina dall'alto di un colle, nel 1533 fu rifabbricata in stile gotico e trasformata un'altra volta nel 1927. Curiosi i piccoli balconi lignei sotto le finestre del campanile. L'interno a tre navate ha conservato il carattere gotico; meno invece gli affreschi nel presbiterio della mano di Carlo Donati degli anni venti del nostro secolo, dello stesso che con un salto stilistico ardito ha affrescato la antica Pieve di San Lorenzo a Vigo Lomaso o la Cappella in Castel Campo. A Moena sostiamo per un po. Il tempo si fa sempre più minaccioso di pioggia e noi dobbiamo ancora trovare un posto per il picnic o pranzo al sacco che dir si voglia. Sono già le ore tredici quando ben al riparo ci sediamo a mangiare le cibarie che mamma Gina, portandosele dall'Abruzzo, ci prepara giornalmente.


Moena,una veduta delle Dolomiti


Ripartiamo per Canazei ( Cianacei ), che con le sue frazioni di Gries e Penia raggiunge i 1500 abitanti circa, che aumentano di molto durante le stagioni turistiche. E' adagiata fra il massiccio della Marmolada (dove siamo diretti noi oggi) davanti alla quale si alzano il Grande e Piccolo Vernèl e la Roda da Mulon, Il Colac a sud, il Sass Pordoi a nord e il gruppo del Sassolungo a sud ovest. Canazei è punto di partenza ideale per gli amanti della montagna attivi, ma oggi non è la nostra giornata......incomincia a piovere, dapprima lentamente, poi man mano con intensità costante. Decidiamo comunque di andare avanti nonostante le nuvole basse e nere ci impediscono di vedere persino le cime delle montagne. Su, su, la strada comincia a salire............


 

La Marmolada


Arriviamo fino ad Alba, dove si può ammirare la chiesa, passando, col suo bel campanile aguzzo, ha conservato il suo carattere gotico. Quì vediamo ancora tante case all'antica, con il loro "tabìa" di legno annerito, la Chiesetta di San Floriano che saluta dal colle. Quì, nei pressi di Penia, aveva termine la strada carrozzabile ancora fino al Pian Trevisan, oggi si va sull'asfalto, comodamente se non c'è neve, fino al Passo di Fedaia ai piedi del ghiacciaio della Marmolada.( il nome deriva da "feides" per pecore; i "fedomes" sono gli abitanti del Livinallongo ). Sostiamo al passo Fedaia, ai piedi della Marmolada. La montagna chiamata volentieri la "regina delle Dolomiti" è un massiccio fatto di calcari corallini; con la Punta Penia ( m3343 ) e la punta Rocca ( m3309 ) costituisce la maggior elevazione delle Dolomiti. Oggi purtroppo non si vede niente, tutto è ammantato da una nera coltre di nubi che buttano giù acqua a catinelle. La temperatura è polare, indossiamo i nostri Pilè e ci dirigiamo subito nell'unico  locale caratteristico aperto per rifocillarci un pò. Non sembra una giornata di fine estate ma una giornata invernale delle più fredde pure. 


 

Rifugio a 2000 m.,Luciano e Giovanna 14 sett. 2001 


EIl rifugio è situato sul costone vicino alla diga idroelettrica, che forma un bellissimo lago artificiale. La Marmolada è lassù in alto la si sente più che vederla, la cima è sempre più nascosta da una fitta coltre di nuvole nerissime, fuori continua a piovere e la temperatura è scesa a circa 5°c , fa molto freddo. All'interno del locale ci rifocilliamo e scattiamo le foto di rito dalle ampie vetrate che permettono al turista di ammirare un ampio tratto del paesaggio che ci circonda. Fotografiamo il lago Fedaia, le cui acque azionano una centrale nella valle del Cordevole. 


Veduta del Passo Falzarego 14 sett. 2001


Dopo 20 minuti piccolo conciliabolo sul da farsi e decidiamo di andare avanti di attraversare  il Passo Falzarego e di dirigerci verso il  Veneto, per ammirare le Dolomiti nella  zona Cadore, sperando che la pioggia cessi. Sosta al passo per  l'acquisto dei souvenir delle foto di rito e di un buon caffè caldo. Ha smesso di piovere, le montagne ora si stagliano maestose sopra di noi. Uno spettacolo da togliere il fiato nel breve lasso di unìora si sono ricoperte di un bello strato di neve fresca. Ripartiamo, dopo 30 minuti, prossima destinazione Cortina D'Ampezzo. Alle 17:00 arriviamo a Cortina, nel frattempo ha ripreso a piovere, è quasi buio e le strade sono tutte illuminate. Parcheggiate lungo le vie del centro ci sono una trentina di macchine d'epoca, a ricordare la "ricchezza" del posto in cui siamo arrivati, dalla Isotta Fraschini alla macchina  di James Bond, perfettamente ristrutturate, messe lì per fare bella mostra di se, è un'occasione per farci altre fotografie. 

Cortina, Enio & Luciano


Visitiamo un negozio del centro, scattiamo le solite foto ricordo, spediamo le nostre cartoline e decidiamo di tornarcene a Trento. Alle 19:30 decidiamo di ripartire, la pioggia è aumentata d'intensità, il cielo ogni tanto è solcato da lampi minacciosi. Scegliamo di non rifare a ritroso il percorso precedente per tornare a Trento.Invece del "passo", scendiamo giù verso Belluno e poi da lì pian pianino verso ci dirigiamo verso Trento. L'acqua viene giù a fiumi "it was raining cats and dog", la strada è un ruscello in piena, pian, pianino, noi sempre avanti, direzione Trento. Arrivo a casa a Meano, alle 22:00 circa. Mamma Gina dopo essersi complimentata per la bravura, con il guidatore, Luciano, dando ancora prova di grandissima resistenza (75 anni suonati) ha preparato una cenetta a base di coniglio..... e patate arrosto..... poi tutti a nanna, stanchi ma soddisfatti....... ma  pronti a ripartire domani per nuove escursioni.....  

 

 

 

 

 

 

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